Ho sempre creduto di non aver mai avuto bisogno di un giardino. Oggi so che per cinquant’anni il giardino è stato il mio migliore e più caro amico.
Mentre si vive negli anni con un giardino non ci si rende conto della nostra crescita in conoscenza, nel gusto e nella grande curiosità che ciò che avviene intorno, stagione per stagione, ci suscita e stimola.
Un regalo: due ettari. In seguito un parco: tanti alberi bellissimi quasi tutti spoglianti per avere luce e sole d’inverno… tanti cespugli e fiori per i colori.
Le rose – perché le rose?! Forse perché sono belle… tante forme… tanti colori… anche profumi e perché sono varie: cespugli, rampicanti… C’è di più!
Dopo la prima grande fioritura tra fine aprile e tutto maggio, fioriscono ancora, alcune solo a settembre, molte altre continuamente. A quale altro genere vegetale si può chieder tanto?
La resistenza è eccezionale: la maggior parte non teme il caldo né il freddo. Si possono innaffiare, potare, concimare e curare dalle malattie e dagli animali infestanti: ma ho visto grandiosi cespugli di rose in luoghi sperduti o in cimiteri abbandonati.
In autunno ed inverno una profusione di bacche rosse o arancio di tante forme che restano fino alla primavera.
Ultima meraviglia: la grande facilità di connubio, di ibridazione anche spontanea, e quindi la possibilità di avere rose nuove a volte bellissime, anche rifiorenti e principalmente nate nel tuo giardino.
Per i primi quindici anni non volevo rose, conoscendo allora solo quelle che si comprano dal fioraio: i carciofoni!
Poi … FINESCHI e il suo roseto!
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